ANSIA E PANICO
Può accadere nella vita di attraversare periodi di preoccupazione e tensione per vicende personali o altrui. Tale stato di tensione, talvolta non riconosciuto da chi lo sta vivendo, stressa il corpo e la mente del soggetto, con possibili conseguenze sgradevoli.
E' bene distinguere tre tipi di emozione, fra loro simili ma non uguali
PAURA: è la risposta emotiva che indica che ci siamo accorti della presenza di qualcosa di pericoloso. La paura è posta a nostra salvaguardia. Immaginate se di fronte ad pericolo non fossimo in grado di sentire la paura. Non faremmo nulla per contrastare o evitare il pericolo, con conseguenze nefaste.
ANSIA: è la risposta emotiva che indica la presenza, con molta probabilità, di PRE-occupazioni importanti. Ci si preoccupa prima che il pericolo sia davvero presente, caricando la nostra mente e il nostro corpo di una tensione che non trova un motivo reale nel momento presente. Livelli minimi di ansia possono avere effetti funzionali, come ad esempio sentire un poco di preoccupazione prima di una valutazione (scolastica o lavorativa) che ci spinge a prepararci e ad orientare la nostra attenzione verso quel compito. Livelli alti di ansia invece sono causa di blocco, confusione ed allontanamento dall'obbiettivo.
PANICO: rappresenta una sensazione molto intensa e transitoria in cui il soggetto vive un'esperienza particolare con sintomi fisici e cognitivi che lo spaventano e lo inducono a preoccuparsi molto per ciò che sta succedendo. Non è raro che la persona riferisca di avere avuto paura di impazzire, morire, svenire o perdere il controllo del proprio comportamento.
L'ansia e il panico sono le due esperienze che motivano le persone a cercare aiuto.
Ricordiamo che
la PAURA è un'emozione del presente, del qui ed ora
l' ANSIA è un'emozione del futuro, di ciò che ancora non c'è
il PANICO è una risposta estrema e intensa che rappresenta il parossismo di PAURA e ANSIA.
Nel prossimo post parleremo di FOBIE, cioè di PAURE (quindi non ansia) che tuttavia appaiono esagerate.
Alla prossima
Livio Rinaldi
Rinaldi dott. Livio Psicologo - Psicoterapeuta. Studio di psicologia via del Ponte n. 4 25047 Darfo B. T. (BS) tel. 347/0523043 email. rinaldi.livio@gmail.com
il dott. Rinaldi Livio è presente sul portale
giovedì 19 gennaio 2017
mercoledì 18 gennaio 2017
sabato 14 gennaio 2017
SOS DISTURBI D'ANSIA
Esistono condizioni emotive e comportamentali che arrecano sofferenza direttamente su chi le patisce e su chi vive loro accanto. Mi riferisco ai vari disturbi d'ansia che limitano il senso di autonomia e di benessere in chi ne soffre.
Eccone uno
D.O.C. -Disturbo Ossessivo Compulsivo- si tratta di una condizione caratterizzata da comportamenti ritualizzati, ripetuti e vissuti come obbligatori che la persona mette in atto per evitare o ridurre il livello di ansia prodotto da un dubbio che deve essere assolutamente risolto.
Ad. es. "mi viene il dubbio di non avere chiuso la porta. Ecco che l'ansia sale e mi spinge a tornare alla porta per controllare. il dubbio rimane per un po' e quindi si instaura un meccanismo (rituale) che mi può spingere a chiudere e riaprire di seguito la porta un numero di volte francamente eccessivo".
Ad. es. "mi viene il dubbio di essermi contaminato dopo aver toccato qualcosa ritenuto sporco o pericoloso. ecco che mi lavo ripetutamente e a lungo per rassicurarmi e superare il dubbio".
Ad es. "ho pensato una parolaccia e questo mi fa sentire in colpa, scorretto, meritevole di punizione o critica. Allora cerco di annullare la conseguenza negativa della parolaccia con pensieri buoni, ripetendo preghiere o rituali volti a tranquillizzarmi".
Ad. es. "ho il dubbio di non essermi spiegato bene con una persona. Sale l'ansia ed io cerco di controllarla con una serie di comportamenti volti a rassicurarmi. Posso chiedere alla persona se ho detto tutto, fargli domande che mi rivelino se ha sentito tutto quello che volevo dire.
Gli esempi sono necessariamente limitati ed hanno lo scopo di mostrare il meccanismo sottostante al disturbo.
PENSIERO INTRUSIVO→ DUBBIO→ ANSIA→ COMPULSIONE
La persona rischia di trovarsi a spendere molto tempo ed energie eccessive al fine di ridurre l'ansia. La sua giornata tende ad organizzarsi intorno ai dubbi ed ai rituali, limitando la libertà e spingendola verso una condizione di sofferenza emotiva e relazionale anche molto intensa.
La psicoterapia e la terapia farmacologica possono aiutare a ridurre o liberarsi da tale condizione.
Eccone uno
D.O.C. -Disturbo Ossessivo Compulsivo- si tratta di una condizione caratterizzata da comportamenti ritualizzati, ripetuti e vissuti come obbligatori che la persona mette in atto per evitare o ridurre il livello di ansia prodotto da un dubbio che deve essere assolutamente risolto.
Ad. es. "mi viene il dubbio di non avere chiuso la porta. Ecco che l'ansia sale e mi spinge a tornare alla porta per controllare. il dubbio rimane per un po' e quindi si instaura un meccanismo (rituale) che mi può spingere a chiudere e riaprire di seguito la porta un numero di volte francamente eccessivo".
Ad. es. "mi viene il dubbio di essermi contaminato dopo aver toccato qualcosa ritenuto sporco o pericoloso. ecco che mi lavo ripetutamente e a lungo per rassicurarmi e superare il dubbio".
Ad es. "ho pensato una parolaccia e questo mi fa sentire in colpa, scorretto, meritevole di punizione o critica. Allora cerco di annullare la conseguenza negativa della parolaccia con pensieri buoni, ripetendo preghiere o rituali volti a tranquillizzarmi".
Ad. es. "ho il dubbio di non essermi spiegato bene con una persona. Sale l'ansia ed io cerco di controllarla con una serie di comportamenti volti a rassicurarmi. Posso chiedere alla persona se ho detto tutto, fargli domande che mi rivelino se ha sentito tutto quello che volevo dire.
Gli esempi sono necessariamente limitati ed hanno lo scopo di mostrare il meccanismo sottostante al disturbo.
PENSIERO INTRUSIVO→ DUBBIO→ ANSIA→ COMPULSIONE
La persona rischia di trovarsi a spendere molto tempo ed energie eccessive al fine di ridurre l'ansia. La sua giornata tende ad organizzarsi intorno ai dubbi ed ai rituali, limitando la libertà e spingendola verso una condizione di sofferenza emotiva e relazionale anche molto intensa.
La psicoterapia e la terapia farmacologica possono aiutare a ridurre o liberarsi da tale condizione.
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Esistono condizioni emotive e comportamentali che arrecano sofferenza direttamente su chi le patisce e su chi vive loro accanto. Mi riferisc...